Avada Car Dealer News

Per classificare le tipologie di coperture dobbiamo tener presente gli aspetti di dettaglio che possono generare infortuni:

  • inclinazione;
  • pedonabilità;
  • presenza sistemi di protezione;
  • regolarità geometrica;
  • tipo di accesso (interno o esterno);
  • presenza di strutture e impianti potenzialmente pericolosi.

Ecco una valutazione delle tipologie di coperura in base ai vari parametri.

RISCHIO CADUTA DELL’OPERATORE DAL PERIMETRO E RISCHIO SFONDAMENTO

IN BASE ALLA STRUTTURA

COPERTURE PORTANTI

Che possono sostenere sia il peso delle persone che degli eventuali materiali depositati, ovvero che abbiano un valore della portata riferita ai carichi verticali concentrati non inferiore a 2,00 kN/m2 (vedi D.M. 14/09/2005 “Norme tecniche per le costruzioni”)

COPERTURE NON PORTANTI

Caratterizzata da materiali con spiccata fragilità intrinseca (es. vetroresina, orditura secondaria in tavelloni di cotto, strutture in legno non manutenute) o friabili (es. fibro cemento, eternit), che non garantiscono la tenuta per il peso degli operatori né quello dei materiali depositati, (comunque con valore della portata riferita ai carichi verticali concentrati inferiore a 2,00 kN/ m2).

IN BASE ALLE CARATTERISTICHE E DOTAZIONI

COPERTURE PRATICABILI

E’ garantito accesso e transito di operatori senza predisposizione di particolari mezzi /o misure di sicurezza, in quanto non sussistono di persone e/o cose dall’alto né rischi di scivolamento in condizioni normali [vedi UNI 8088].

COPERTURE NON PRATICABILI

Non è possibile l’accesso e il transito di operatori previa predisposizione  di particolari mezzi /o misure di sicurezza contro il pericolo di caduta di persone e/o cose dall’alto e contro i  rischi di scivolamento [vedi UNI 8088].

Questo riepilogo diventa di fondamentale importanza per prevedere in modo corretto tutti i Dispositivi di Protezione Collettiva che possono garantire la riduzione/annullamento dei rischi presi in considerazione (es. reti di sicurezza o impalcati interni atti a garantire l’operatore in caso di incidente).

C’è però un ulteriore aspetto legato allo scivolamento dell’operatore sul piano di lavoro in copertura che porta a dover predisporre specifiche misure la cui tipologia varia proprio in funzione della pendenza effettiva riscontrata, così come da vigente normativa.

RISCHIO CADUTA PER SCIVOLAMENTO

IN BASE ALLA STRUTTURA

SUPERFICIE DI LAVORO ORIZZONTALE

Superficie in cui il lavoratore, in piedi o camminando in ogni direzione su di essa, non è soggetto al rischio di scivolamento e/o di rotolamento, mantenendo l’equilibrio nella posizione iniziale.

SUPERFICIE DI LAVORO A DEBOLE PENDENZA

Superficie in cui il lavoratore, in piedi o camminando in ogni direzione su di essa, pur potendo mantenere l’equilibrio della posizione iniziale, è soggetto ad un rischio lieve di scivolamento, di rotolamento.

SUPERFICIE DI LAVORO A FORTE PENDENZA

Superficie in cui il lavoratore pur potendo stare in piedi o camminare in ogni direzione su di essa è soggetto ad un rischio elevato di scivolamento, di rotolamento.

SUPERFICIE DI LAVORO A FORTISSIMA PENDENZA

Superficie in cui il lavoratore non può stare in piedi o camminare in ogni direzione su di essa senza scivolare, rotolare.